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Internet è più presente nella provincia italiana

29 Novembre 2005

Dal DailyNet il quotidiano del marketing in Rete riportiamo i risultati di uno studio IIT CNR che mettono in luce un quadro inaspettato, Internet è più presente nella provincia italiana.

SONO I PICCOLI CENTRI E LE REGIONI MINORI DEL NORD ITALIA QUELLE CON PIÙ DOMINI REGISTRATI
Pisa e Bolzano sono le province italiane dove è concentrato il maggior numero di assgnatari di domini, davanti a Milano, Firenze e Roma. E tra le regioni, il Trentino Alto Adige stacca di gran lunga Toscana, Lazio e Lombardia. In pratica, la maggiore concentrazione di siti internet è in provincia. È questo il risultato principale di uno studio realizzato dall’Iit-Cnr. La ricerca, condotta da Maurizio Martinelli e Michela Serrecchia, si basa sull’archivio del Registro del ccTLD “.it” (la struttura del Cnr che nel nostro paese assegna i domini internet con suffisso .it) e ha passato al setaccio i dati relativi a oltre un milione di nomi a dominio .it registrati tra il gennaio 1990 e il 31 dicembre 2004, individuando le aree geografiche del Paese dove internet è più diffuso e utilizzato, sia tra le aziende che tra le persone fisiche e gli enti non profit. L’indice che misura la diffusione di internet è il cosiddetto tasso di penetrazione, ossia il numero di domini registrati ogni 10mila abitanti (o ogni 100 organizzazioni per i dati relativi alle aziende e alle associazioni).

La geografia dell’internet made in Italy, spiegano i ricercatori del Cnr, presenta conferme e sorprese. A livello generale (sommando i dati di imprese, privati
cittadini e associazioni), le province di media dimensione del Nord Italia registrano mediamente tassi di penetrazione molto più elevati delle grandi aree urbane (Torino e Genova, ad esempio, sono oltre la ventesima posizione). Come al solito, dalla ricerca emerge il panorama di un Sud Italia estremamente penalizzato: la prima provincia in classifica è Pescara, mentre Napoli è addirittura al 79° posto. E sempre a livello generale, nessuna regione del Sud compare tra le prime dieci posizioni. Per quanto riguarda le aziende, che statisticamente rappresentano la stragrande maggioranza dei domini registrati
in Italia, è Pisa a fare la parte del leone, seguita da Bolzano, Milano, Roma, Firenze e Siena. Ancora male il Sud, con Napoli relegata al 41° posto. Enna chiude la classi- fica con valori ben al di sotto della
media nazionale. Tra le regioni, bene le aziende del Trentino Alto Adige, prime in classifica davanti a Lombardia, Toscana e Lazio. Si distingue la Campania con un brillante 12° posto. Pisa, che rispetto ai dati Iit-Cnr del 2001 guadagna ben 13 posizioni, è prima anche tra le persone fisiche seguita da Roma, Rimini e Firenze. “Un exploit sorprendente - dicono gli autori della ricerca - non è da escludere che abbiano influito la forte presenza universitaria e del mondo dell associazionismo nonché l indotto creato dal Registro del ccTLD ‘.it’ che ha sede proprio in città”. In ogni caso, la ricerca Iit-Cnr ripropone con forza il tema del digital divide. “È tutto da dimostrare che le zone del paese con maggiori problemi infrastrutturali possano ridurre lo svantaggio puntando tutto sulla rete - dicono di due ricercatori -: chi è indietro nello sviluppo economico perde ulteriori posizioni, probabilmente anche perché a esso si associa anche un minore interessamento alle nuove tecnologie e alla loro adozione”. Tuttavia, c’è anche chi ritiene lo sforzo del Cnr male indirizzato:

«Una simile ricerca, che illustra la diffusione dei domini .it da regione a regione, sono certamente interessanti, ma a nostro avviso sarebbe più utile confrontare la situazione complessiva del nostro Paese con quella del resto dell’Europa – dichiara a DailyNet Claudio Corbetta, amministratore delegato di Register.it - Gruppo Dada –. Si scoprirebbe così che ad oggi sono 1 milione e 100 mila i domini registrati sotto il .it, contro i 9 milioni e 200mila domini .de (il suffisso tedesco) e i 4 milioni e mezzo domini co.uk (Uk). Persino l’Olanda ci batte con oltre 1 milione e 600mila domini .nl (l’estensione olandese). Un tale raffronto – continua Corbetta – ci spingerebbe innanzitutto a rendere più semplici e lineari le procedure per la registrazione di un dominio .it, che ancora oggi comporta la trasmissione di una lettera a mezzo fax all’Istituto del CNR preposto all’assegnazione dei domini stessi.

Posted by Silvia Mazzanti at 11:52 AM


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